Una domanda più che legittima, se vogliamo: da qualche tempo Apple ha annunciato l’arrivo della nuova versione di MacOS, chiamata MacOS Ventura. Per molti, questa versione è semplicemente la tredicesima, ed è anche il simbolo di tante nuove funzioni che sono esclusivamente dedicati ai chipset M1 ed M2. Giustamente però ci sono tantissimi altri modelli di Macbook e iMac, modelli che tutto sommato non sono ancora vecchissimi. La domanda è quindi un po’ naturale: può il mio Mac supportare MacOS 13? Può girarci?
Cominciamo col dare una buona notizia: l’Apple ha confermato che questo sistema operativo supporterà la maggior parte dei modelli presenti sul mercato, non importa l’età. Questo è anche ad appoggio dell’informazione che la casa deve ancora vendere un numero sufficiente di prodotti che montano Apple Silicon per poter davvero effettuare la decisione di fare il grande salto.
Ma comunque, con questo si conferma che MacOS 13 è ancora un sistema operativo adeguato per i prodotti anche più vecchi, anche se con qualche riserva. Iniziamo col dire quali sono i modelli che più supportano questo sistema operativo, ad iniziare dai modelli più vecchi fino a quelli più nuovi.
Cominciamo col dire che molti modelli a partire dal 2017 inizieranno a supportare tranquillamente MacOS 13. L’unica eccezione è il Macbook Air e tutti i modelli che sono usciti prima di quell’anno. Ad esempio il Mac Pro del 2013 non supporterà MacOS 13, così come nemmeno Il MacBook Pro del 2016.
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I modelli dunque che supporteranno questo sistema operativo parte dal MacBook Air del 2018, dal normale MacBook del 2017, così come il Mac Pro del 2019. Queste sono perciò le caratteristiche dal quale prendere come nota, semplicemente l’anno di produzione.
Questo non significa però che si otterrà tutte le caratteristiche di MacOS 13 anche su prodotti più vecchi. Questo sistema operativo è, e resta, una versione che andrà man mano a dare la preferenza ai prodotti che montano il chip M1 ed M2. Fra le tante funzioni che infatti sono presenti in questo nuovo sistema operativo, vi è di spicco l’opzione di attivare i sottotitoli perennemente attivi per qualsiasi cosa stia scorrendo nel sistema operativo – ma è anche presente una modalità dedicata a chi possiede un iPad Pro (basato su chip M1) ed intende usare il Mac o il MacBook come un secondo schermo attivo o secondario. Inoltre vi sono numerose caratteristiche che sono legate al Neural Engine, una funzione integrata al chipset Apple Silicon e che perciò limita o esclude completamente tutti i prodotti Mac che utilizzano ancora i processori Intel.
Non è tutta una tragedia, sicuramente: Apple in fondo supporta tranquillamente l’acquisto di nuovi Mac tramite il ritiro di vecchi prodotti. Se vi trovate con anche un Macbook Pro di tempi abbastanza recenti, nulla esclude che vi sia un buon valore legato al prodotto, e come tale vi sarà possibile ottenere anche un buon prezzo per un Mac più moderno.
Per chi vuole rimanere comunque con i vecchi Mac, non è nemmeno la fine del mondo comunque: Apple ha sempre promesso – e continuerà comunque a promettere lo stesso – aggiornamenti che riguardano principalmente la sicurezza dei loro sistemi operativi più arretrati. Ovvio che non durerà in eterno, ma fa sempre piacere avere un prodotto che sarà almeno sicuro ancora più lungo, permettendo così di usare un qualsiasi Macbook con magari a bordo MacOS 12.
E poi, in fondo, diciamolo chiaramente: almeno finché vi sono ancora questi prodotti in giro, sarà ancora possibile usare Bootcamp tranquillamente per un bel po’ di tempo senza incorrere in soluzioni come i servizi di Cloud Computing per far girare Windows all’interno d’un ambiente simil-Mac.
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