Certe volte è facile ragionare su quel che riguarda gli aspetti ideali per il Gaming: più potenza equivale più velocità. In certo senso è semplice, e non serve un genio per capirlo. Tuttavia ci sono sempre alcune differenze che non tutti comprendono, faccende che possono riguardare alcune particolarità nell’Hardware di qualche prodotto. Questi dubbi vengono naturali quando si parla dell’Apple, perché in fondo, i loro computer possono essere piuttosto differenti dal normale.
La differenza sta nell’avere, alla fin dei conti, una natura più improntata al Business. Ogni iMac o Macbook è fatto principalmente per i lavori d’ufficio, per l’elaborazione di video ad altissima risoluzione, per il lavoro artistico d’alto grado. Tutto insomma, fuorché quel che si può dire a proposito del Gaming più impegnato.
Eppure negli ultimi anni qualcosa sta cambiando. Ci sono numerosi store che permettono all’utente di MacOS di scaricare giochi anche piuttosto particolari al livello del dettaglio, a volte anche a costo di far impallidire gli utenti muniti di PC. Ma c’è sempre qualcosa da dire al riguardo.
Da qui la domanda: è l’ultimo MacBook Pro ideale per il Gaming?
Il dubbio sorge da una delle novità che riguardano la presenza del Chipset Apple M1 Max: si tratta d’un particolare componente che include tutto al suo interno, dalla memoria RAM alla scheda video. Questo perché il sistema non funziona più con una logica x86 / x64, piuttosto una ARM. E questo ovviamente cambia non poche cose.
Chiaramente però bisogna anche constatare i bei numeri dell’Apple: nella sua configurazione ideale, il MacBook Pro con chip M1 Max offre una CPU da 10 Core, una GPU da 32 Core e 64 di RAM. Quest’ultima è presentata come memoria unificata e come tale può distribuire tutto il necessario sia al sistema in generale che alla scheda video, usando una velocità pari a 400 Gb al secondo. E’ anche presente una SSD da 2TB. Questo significa che il costo d’un MacBook Pro è di 4870 euro, e tutto sommato sembra un ottimo prodotto che può essere sfruttato anche per situazioni come il Gaming. Perfino lo schermo offre una frequenza di 120Hz.
Fatto sta: sì, il MacBook Pro è molto potente. Ma ci sono tre punti chiave:
- Molti giochi sono programmati per funzionare attraverso un sistema x86 o x64, mentre l’Apple ora utilizza il chipset M1, il quale è appunto basato sull’architettura ARM. Questo non significa che è impossibile videogiocare, tutt’altro: ma ogni gioco va convertito per questa logica, seppur rende i giochi dedicati per Tablet e Smartphone molto più semplici da portare al Macbook, con titoli comunque graficamente appaganti. Di certo però, nulla che sia davvero al livello di certi giochi più famosi che sono presenti su Console e PC. Ma va ripetuto, non è il caso davvero per tutto.
- Logica per il quale è stato preparato il prodotto. Il Macbook Pro non è stato pensato principalmente per il Gaming, anche se ha tutte le potenzialità per affrontare uno scopo del genere. E’ stato pensato per le elaborazioni grafiche, artistiche, di video e così via. Insomma, è come comparare una scheda video Nvidia RTX con una Quadro. La prima è dedicata ai videogames, l’altra invece è creata appositamente per elaborare modelli tridimensionali, video ed altro ancora. Può comunque essere usata per i videogiochi, ma offre le stesse prestazioni d’una RTX, che può anche costare di meno.
- Costo generale. Un portatile per Gaming ha un costo generale di 3000 euro. Questo MacBook può costare fino a 5000 euro nelle sue opzioni più raffinate. Unendo i due punti descritti più prima, si mette in evidenza che alla fin dei conti, si può risparmiare oltre 2000 euro nel comprare un prodotto più adeguato.
In conclusione, il MacBook Pro può essere utilizzato per il Gaming, naturalmente. E’ potente quanto basta per farlo, ma non è ottimizzato per questo scopo. Inoltre, i giochi stessi possono essere difficili da reperire, o possono richiedere più tempo per essere disponibili per MacOS. Anche se è possibile convertire quelli più semplici, non sempre questa pratica funziona – specialmente per quel che riguarda giochi che richiedono un riconoscimento attraverso Steam, Origin, e così via. In questo caso è sempre bene investire il proprio denaro altrove.
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macbook gaming
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