Il nostro iPhone (o iPad) ha a disposizione un processore ed una quantità di RAM che può essere piuttosto limitata. Anche se dipende ovviamente dal modello, per fare un esempio un iPad Mini del 2019 ha solo 3Gb di RAM. Per certi standard è abbastanza, per altri anche piuttosto poco. Dipende, alla fine dei conti, dal punto di vista di chi ha in mente di utilizzare quel dispositivo.
Ma da come è particolarmente conosciuto, ogni App all’interno del nostro prodotto Apple occupa una certa quantità di memoria. Potenzialmente può anche tenere più occupata la CPU in operazioni di varia entità, nel quale non ne abbiamo il pieno controllo. Per questo, a volte ci prende l’abitudine di aprire lo Switcher delle applicazioni, altrimenti conosciuto anche come App Switcher. Con questa funzione non solo è possibile passare di app in app velocemente, si può anche chiuderle con un semplice tocco: basta spostare le varie schede verso l’alto. Problema risolto, a questo punto!
Ed invece c’è qualcosa che va assolutamente specificato. iOS / iPadOS non è un sistema operativo come tanti. Anche se la quantità di RAM non sembra essere particolarmente elevata, va specificato che questa viene messa sotto sforzo solo sotto due condizioni: se l’App è attiva, o se questa è autorizzata a funzionare in Background. Ed anche in questo secondo caso, il sistema operativo stesso non ne permette un utilizzo così smodato.
Quindi, d’accordo: iOS sa perfettamente quanta RAM utilizzare, e dove sfruttarla nel momento esatto nel quale abbiamo aperto un programma.
Ma ne vale sempre la pena chiudere le Apps? Che conseguenze possono esserci dal chiudere ogni programma?
Il discorso è semplice: quando l’App è posta in attesa, pone attualmente alcune informazioni i due posizioni diverse, ovvero la memoria RAM e la Cache (memoria interna e CPU). Questo viene effettuato per rendere il caricamento dell’App più rapido, non appena ci torneremo.
Quando l’App viene chiusa, queste informazioni vengono sì rimosse (rimanendo solo in minima parte nella cache della memoria interna) ma quando bisogna riaprire il programma, viene ricaricato tutto dall’inizio. Questo significa che per aprire ogni App, vengono richieste attualmente più risorse e il tutto viene rallentato per permettere l’avvio del programma.
Ma quindi non bisogna mai chiudere nessuna App?
Per un fattore prestazionale, non vi è alcun motivo per farlo. Vi sono altri motivi per il quale può essere qualcosa di preferibile, come ad esempio qualche errore che sta tenendo l’App bloccata in un punto, oppure quando proprio il programma smette di funzionare ed iOS non riesce a comprendere tale situazione.
Un altro motivo per il quale può essere preferibile chiudere le Apps è la necessità di avere qualche sicurezza in più per il proprio dispositivo. Come già detto, vi sono alcuni programmi chi richiedono di funzionare in background. Questo significa che tali Apps possono continuare a lavorare anche quando queste sono in attesa, mai completamente chiuse. Ciò significa dunque che, con gli attacchi giusti, è possibile sfruttare qualche debolezza di questi programmi per fare in modo di entrare in possesso d’informazioni sensibili.
Per farla breve, chiudere Apps in iOS non è mai una buona abitudine per quel che riguarda le prestazioni del nostro iPhone o iPad. Lo è invece quando ci preoccupiamo per la nostra sicurezza e sospettiamo che qualche App stia facendo qualche operazione di troppo in sottofondo, arrivando così a chiuderlo ogni qualvolta sospettiamo che alla fine dei conti vi siano delle operazioni non regolari. Può essere definitivamente una buona pratica per la nostra sicurezza, anche se non tanto per le prestazioni del nostro sistema. E’ anche un buon metodo per “resettare” una particolare App se questa sta iniziando ad avere vari problemi di funzionalità.
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